L’efficacia del nostro lavoro è, in parte, dimostrabile con le performance numeriche: dirette, come nel caso dei Social; indirette, vedi il differenziale di notorietà o la percentuale di ricordo di marca/prodotto post campagna Tv; mediate, quando ci si riferisce a variazioni complesse come gli aumenti di fatturato.
In tutti i casi, coerentemente al nostro approccio “science-driven”,
riteniamo che gli elementi in grado di certificare la bontà del lavoro siano quelli che possono dare indicazioni molto interessanti e che si possono altrettanto misurare. Per esempio la coerenza, nel tempo, tra comunicazione e valori assegnati e riconosciuti alla marca; o il livello di reputazione e attrattività in termini HR; o ancora la relazione equilibrata tra marca, insegne, prodotti.
Ad ogni modo qualsiasi efficacia deve per forza convivere con l’efficienza, ovvero la capacità di raggiungere gli obiettivi, dentro un range definito di risorse e tempi, di solito contingentati. Per questo non prendiamo mai in considerazione unicamente il risultato: perché il nostro approccio arriva al risultato miscelando buone pratiche con strategie e azioni, con attenzione all’impiego ottimale di risorse, tempo ed energia.
Similmente al nostro posizionamento, ci sintonizziamo sul concetto aziendale e imprenditoriale di produttività, facendone un asset valoriale e con la certezza che i nostri numeri rappresentano risultati concreti, significanti per la marca e rilevanti nel mercato.